Una cooperazione tra Thales Alenia Space e Delfox
La proliferazione dei detriti spaziali
Secondo l’Agenzia Spaziale Europea siamo circondati da oltre 130 milioni di oggetti orbitanti non operativi, tra cui, si presume, 36.500 detriti spaziali di più di 10 centimetri. Questi frammenti che fluttuano vorticosamente intorno al nostro pianeta, intrappolati in orbita, costituiscono una minaccia concreta per il futuro del settore spaziale.
Oltre a condurre programmi relativi alla sorveglianza dell’ambiente terrestre, Thales Alenia Space contribuisce anche alla prevenzione e alla tutela dell’ambiente spaziale.
Artistic view © ESA
Con l’aumento esponenziale del numero di satelliti in orbita intorno alla Terra e dei detriti individuati, sono state studiate varie soluzioni per limitare la moltiplicazione di questi ultimi.
Thales Alenia Space si occupa da tempo della prevenzione dei rifiuti spaziali. In Francia, i nostri esperti hanno lavorato con l’agenzia spaziale francese CNES e altri partner per elaborare la Legge francese sulla riduzione dei detriti spaziali, considerata come testo normativo precursore a livello internazionale.
SWOT © Thales Alenia Space/Imag[IN]
Il satellite SWOT ne è una perfetta dimostrazione. Frutto di una missione congiunta del CNES e della NASA, il satellite, principalmente costruito da Thales Alenia Space in cooperazione con il Jet Propulsion Laboratory, rivoluzionerà i settori dell’oceanografia e dell’idrologia continentale. Lanciato con successo nel dicembre 2022, SWOT integra infatti un sottosistema per il rientro atmosferico controllato a fine vita che eviterà la formazione di detriti.
Sviluppiamo inoltre veicoli spaziali dedicati al servizio in orbita che saranno in grado di eseguire nello spazio un’ampia gamma di operazioni robotizzate, dall’ispezione alla manutenzione, passando per il rifornimento di carburante o l’estensione della vita utile di un satellite. Questi nuovi veicoli polivalenti contribuiranno a rendere lo spazio più sostenibile.
On orbit servicing © Thales Alenia Space
Il progetto Smart Collision Avoidance
Il terzo asse di riflessione su cui lavoriamo riguarda la prevenzione di rischi di collisione.
Thales Alenia Space propone sistemi satellitari la cui autonomia è uno dei principali fattori di competitività. L’intelligenza artificiale può rivelarsi molto efficace per accrescere tale autonomia apportando un aiuto alla decisione in alcuni casi di applicazione come la gestione preventiva dei guasti in orbita, dei cyberattacchi o delle collisioni spaziali.
Thales Alenia Space e Delfox, startup specializzata nei processi decisionali autonomi dei sistemi grazie all’apprendimento profondo per rinforzo (IA), uniscono le loro rispettive competenze nell’ambito del progetto Smart Collision Avoidance, nell’intento di sviluppare una soluzione che consenta di evitare le collisioni spaziali.
Aumentare la sostenibilità delle missioni spaziali
Artistic view © iStock
Una gestione operativa efficace e reattiva dei rischi di collisione in orbita è necessaria per proteggere i nostri satelliti, le loro missioni e l’ambiente spaziale. Allo stato attuale questa gestione si basa su processi lenti e ripetitivi che comprendono procedure manuali.
Diventa quindi indispensabile sviluppare tecnologie che permettano di automatizzare le manovre per evitare le collisioni e di ridurre l’impatto delle missioni spaziali sul nostro ambiente.
In questo contesto è nato il progetto Smart Collision Avoidance, su cui lavorano in modo congiunto Thales Alenia Space e Delfox.
Il progetto, lanciato nell’ottobre del 2022, è fondato sull’interazione tra il nostro simulatore di analisi di missione e l’agente di apprendimento basato sulle soluzioni di intelligenza artificiale di Delfox.
Il progetto comporta due fasi specifiche, di cui la prima consiste nello sviluppo congiunto di un dimostratore (proof of concept) destinato a risolvere due casi d’uso relativi a un satellite geostazionario dotato di un sistema di propulsione elettrico:
- un primo caso d’uso per l’acquisizione della posizione del satellite;
- il secondo riguardante il mantenimento in orbita.
Al termine della fase di sviluppo congiunto, sarebbe senza dubbio possibile ricorrere a soluzioni di questo tipo per affrontare le nuove esigenze delle costellazioni del futuro.