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Solar Orbiter in viaggio verso il Sole… Via Venere!

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Solar Orbiter in viaggio verso il Sole… Via Venere!

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    Come nella canzone "Walking on Sunshine", il satellite Solar Orbiter raggiungerà un giorno il suo obiettivo – il Sole –, ma per ora è piuttosto attirato dal canto delle sirene "I’m your Venus, I’m your fire". Infatti arriverà presto nei pressi di Venere per effettuare il primo dei suoi cinque sorvoli del più piccolo pianeta del sistema solare.

    Avete forse riconosciuto i titoli di queste due celebri canzoni, che riflettono bene l'obiettivo e il percorso di questa missione senza precedenti.

    © ESA

    Primo scalo prima del Sole: Venere!

    Il Solar Orbiter, che fa parte del programma "Cosmic Vision" dell'Agenzia Spaziale Europea (ESA) andrà veramente a camminare sui raggi del Sole, come diceva la celebre canzone degli anni '80 "Walking on Sunshine" del gruppo pop-rock americano-britannico Katrina and the Waves. Questo satellite è progettato per effettuare osservazioni il più vicino possibile al Sole e a latitudini elevate per fornire le prime immagini delle regioni polari inesplorate del nostro astro.

    Grazie alla grandissima prossimità con il Sole, questa missione è essenziale per capire meglio l'eliosfera e il suo impatto sulla Terra.

    Tuttavia il percorso di Solar Orbiter fino al Sole è lungo e tortuoso. Partito in febbraio 2020, gli ci vorranno sette anni per arrivare a destinazione.

    Il Solar Orbiter approfitterà della famosa assistenza gravitazionale o effetto fionda. In meccanica spaziale, ciò consiste nell'utilizzare il movimento e la gravità di un corpo celeste (pianeta, luna) per modificare la traiettoria di un veicolo spaziale, soprattutto per risparmiare carburante.

    Pertanto, avvicinandosi a Venere, la nostra sonda potrebbe effettivamente canticchiare "I'm your Venus, I’m your fire" come nella celebre canzone Venus del 1969 del gruppo rock olandese Shocking Blue.

    Oltre ai cinque sorvoli previsti, il Solar Orbiter potrebbe effettuare altri tre sorvoli se la missione venisse prolungata. E in novembre 2021 il satellite tornerà vicino alla Terra, come per farci un ultimo saluto prima di andare a fare una più ampia conoscenza con il Sole.

    Qualche dato sulla missione

    Lanciato da Cap Canaveral il 10 febbraio 2020, il Solar Orbiter (chiamato anche SOLO) è una missione internazionale congiunta dell'ESA e della NASA. L’orbiter è stato sviluppato da Airbus Defence and Space, in collaborazione con un gran numero di partner industriali e universitari, primo fra i quali Thales Alenia Space, che ha svolto un ruolo importante.

    Thales Alenia Space ha progettato e costruito uno scudo termico che proteggerà l'orbiter e la sua strumentazione dal forte calore permettendo al tempo stesso ai sensori di avere una vista diretta del Sole. Questo scudo solare dipinto di nero per resistere alle altissime temperature è costituito da più strati protettivi di titanio ed è ulteriormente isolato dal satellite grazie ad una combinazione di manti termici, ad una base in alluminio a nido d'ape e a staffe in titanio a forma di stella.

    © Thales Alenia Space

    Thales Alenia Space si è associata a OHB Italia in quanto prime contractor per realizzare lo strumento Metis, un innovativo coronografo che registrerà immagini simultanee della corona solare nella lunghezza d'onda visibile e ultravioletta al fine di rivelare particolari strutturali e dinamici dell'atmosfera solare, che si estenda da 1,7 a 9 raggi solari. Questi dati preziosi permetteranno di studiare i legami tra il comportamento di queste regioni e il meteo del sistema solare.

    Queste osservazioni, basate su una copertura temporale e una risoluzione spaziale senza precedenti della strumentazione di bordo, faciliteranno lo studio della struttura e del comportamento dinamico della corona solare, distinguendo così le sue caratteristiche intrinseche dagli effetti della rotazione solare.

    Metis è stato realizzato su iniziativa di un consorzio scientifico internazionale diretto da Ester Antonucci dell'INAF-Osservatorio Astrofisico di Torino, con la collaborazone dell'Agenzia Spaziale Italiana (ASI). Il responsabile della Ricerca è Marco Romoli, dell’Università di Firenze.

    * È possibile seguire il sorvolo completo di Venere sui canali web dell’ESA