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Incontro con Bérangère Bergogne

Program Manager per i satelliti di telecomunicazioni
TALENTI

Incontro con Bérangère Bergogne

Program Manager per i satelliti di telecomunicazioni

    Potrebbe spiegarci il suo percorso?

    Laureata presso l'Università di Tecnologia di Compiègne (UTC) nel 1992, ho iniziato la mia carriera nel servizio di Aeronomia di un laboratorio del CNRS (centro di ricerca scientifica francese), lavorando su un equipaggiamento dedicato ad una missione di esplorazione su Marte. Il settore spaziale mi interessava sin da quando ero adolescente e ho avuto la fortuna di poter iniziare la mia vita professionale in questo campo. Qualche anno dopo mi sono trasferita nel sud-est della Francia, dove ho trovato un impiego in quanto subappaltatrice sul sito di Cannes dell'Aérospatiale, antenata di Thales Alenia Space.

    Una cosa tira l'altra, sono stata assunta da Thales Alenia Space nel 2000. In questi ultimi 20 anni ho lavorato su numerosi programmi, soprattutto nel settore delle telecomunicazioni. Le mie funzioni sono state molto varie: è il vantaggio di essere ingegnere in un'azienda dinamica come la nostra. Ho svolto diversi incarichi relativi al mantenimento in condizioni operative dei software, alle attività di assemblaggio, d'integrazione e di test effettuate sui satelliti, alle operazioni di mantenimento in orbita e alla realizzazione dei segmenti terra. Ho potuto quindi contribuire a numerosi programmi fra cui Astra 1K per il nostro cliente SES, i satelliti di difesa francese Syracuse 3A e 3B, il satellite indonesiano Palapa-D, il satellite CIEL2, il sistema brasiliano SGDC ad uso duale, Inmarsat GX5 per le telecomunicazioni mobili o SATRIA, un altro satellite indonesiano che contribuirà alla riduzione del divario digitale nella regione.


    Ho anche avuto la fortuna di poter lavorare su programmi di costellazioni come Globalstar 2, la primissima costellazione realizzata sotto la direzione di Thales Alenia Space, o come O3B. La società Thales Alenia Space, esperta in questo campo, è stata poi scelta per realizzare Iridiun NEXT, un sistema all'avanguardia costituito da 66 satelliti operativi in orbita bassa. Da allora la società è considerata un referente mondiale nel settore delle costellazioni. L'anno scorso è stata selezionata dall'operatore canadese Telesat per realizzare Lightspeed, una costellazione di circa 300 satelliti in orbita bassa, destinata a servizi di telecomunicazioni dedicati alla connettività mobile, al backhaul delle comunicazioni 4G e 5G, alle comunicazioni governative e aziendali.

    Attualmente sono responsabile del programma SES C-band con i suoi 2 satelliti SES-22 e SES-23, che realizziamo per SES.


    Può parlarci del programma SES-22 in particolare?


    È difficile separare il satellite SES-22 dal satellite SES-23. Sono ambedue destinati a fornire servizi di radiodiffusione digitale diretta in Nordamerica. Aiuteranno SES a rispettare i termini fissati dalla Commissione Federale delle Comunicazioni americana accelerando la liberazione dello spettro della banda C necessario per la distribuzione della tecnologia 5G negli Stati Uniti. Si tratta pertanto di un programma essenziale per il nostro cliente. Il denominatore comune tra i 2 satelliti? Sono identici, basati tutti e due sulla piattaforma collaudata Spacabus 4000 B2 di Thales Alenia Space. Per la cronaca, SES-22 e 23 sono rispettivamente l'11° e il 12° satellite basato su questa piattaforma. Si tratta quindi di una tecnologia che padroneggiamo bene, che nel corso degli anni ha dimostrato la sua solidità ed affidabilità. Inoltre, visto che si tratta di una tecnologia collaudata, abbiamo la possibilità di fornire un satellite geostazionario nell'arco di 24 mesi o anche meno.

    Occorre sapere che Thales Alenia Space è in grado di soddisfare in modo customizzato le nuove esigenze del mercato delle telecomunicazioni. Dall'offerta basata sulla piattaforma Spacebus 4000 B2, particolarmente adatta ai bisogni regionali degli operatori, a Spacebus NEO, che si avvale delle soluzioni VHTS per fornire servizi ad altissima velocità in tutto il mondo e alla nuova linea di prodotti Space INSPIRE, interamente digitali e riconfigurabili in orbita, Thales Alenia Space offre ad ogni singolo operatore risposte concrete, al servizio della connettività, della mobilità e della riduzione del divario digitale.

    Quali sono stati i momenti più importanti nella sua vita professionale?

    Senza ombra di dubbio, il programma brasiliano SGDC, per il quale ero responsabile del segmento terra. Il giorno dell'accettazione finale a Brasilia, in presenza del cliente e del team di Thales Alenia Space, è stato molto emozionante. Regnava un'atmosfera di gioia e di tristezza al tempo stesso, culmine di mesi di lavoro in comune, animata da una bella complicità con il nostro cliente brasiliano. Questa fase segnava la fine di un'avventura ricca di imprevisti e l'inizio di un'altra avventura per il cliente, in qualche modo la consegna delle chiavi dei centri di controllo. Questo programma è stato un vero successo, sia per il team che a titolo personale. Al giorno d'oggi è senz'altro il più bel ricordo professionale della mia carriera.


    Quali consigli dareste alle future ingegnere che leggono la sua intervista?


    Direi loro: non siate troppo scolastiche, cercate di mettere le cose in prospettiva e di vedere le possibili applicazioni e l'interesse di quello che imparate in quanto studentesse. Cosa che non sono stata capace di fare in quel momento della mia vita (risata). È vero che senza esperienza è difficile vedere le cose in prospettiva, mi direte. E avete senz'altro ragione (risata). Ecco perché è importante fare tirocinio in azienda o alternanza scuola-lavoro. E poi aggiungerei che la mia formazione mi ha insegnato soprattutto ad essere curiosa. Mi ha insegnato ad "imparare senza imparare", a cercare personalmente le informazioni, ad essere intraprendente. L'agilità e la flessibilità sono obbligatorie nel nostro settore di attività. Il mio principale consiglio è: restate voi stesse, non abbiate paura di niente e siate curiose!


    Quali sono le qualità richieste nella sua professione?


    Direi che per essere Program Manager occorre creare una dinamica all'interno dei gruppi di lavoro. Paragono spesso questo mestiere a quello di un direttore d'orchestra e di un coach sportivo messi insieme... Avere qualità relazionali, saper ascoltare e comunicare, sono doti indispensabili a tutti i livelli (clienti, management, team). Sapendo che la vita di un progetto non è tutto rose e fiori, far prova di serenità e lucidità, trovare la forza necessaria per prendere le decisioni giuste e gestire le priorità sono attitudini essenziali per portare a termine con successo un programma dalla A alla Z. Vedere il bicchiere mezzo pieno invece che mezzo vuoto di fronte alle difficoltà inaspettate può rendere le cose più facili. Insomma, rimanere positivi e resilienti in qualunque situazione e, soprattutto, essere coscienti che il team e il cliente sono indispensabili per la realizzazione del progetto. Per portare a buon fine un programma, bisogna innanzitutto lavorare in gruppo!

    Photos & artistic view © Thales Alenia Space - Video © Thales Alenia Space/Master Image Programmes